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Mar 2024
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il Carnevale di Venezia
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il Carnevale di Venezia

Le origini

Le origini sono molto antiche: le prime testimonianze risalgono ad un documento del Doge Vitale Falier del 1094 dove si parla di divertimenti e dove si accenna per la prima volta alla parola Carnevale.

Il Carnevale nasce grazie all’oligarchia veneziana che comprese la necessità della Serenissima di far vivere alla gente, soprattutto alla classe più povera, un periodo dell’anno completamente dedicato al divertimento e all’intrattenimento, periodo in cui il popolo veneziano e gli stranieri affollavano la città per divertirsi e godersi musiche e danze.

L’anonimato concesso da costumi e maschere diede alle persone la possibilità di ottenere lo stesso livello di classe e di essere autorizzate a prendere in giro l’autorità e l’Aristocrazia.

Queste concessioni furono ampiamente tollerate e considerate uno sbocco provvidenziale alle tensioni e al malcontento sorto nella Repubblica di Venezia, che pose limiti rigorosi ai suoi cittadini su questioni come la moralità comune e l’ordine pubblico.

L’antico Carnevale

Il primo documento ufficiale che afferma che il Carnevale veneziano è una festa pubblica fu scritto nel 1296 quando il Senato della Repubblica annunciò come festivo il giorno precedente la Quaresima.

In quest’epoca, e per molti secoli che si succedettero, il Carnevale durava sei settimane, dal 26 dicembre al Mercoledi delle Ceneri, anche se i festeggiamenti talvolta venivano fatti cominciare già i primi giorni di ottobre.

Maschere e costumi

Coloro che indossavano maschere e costumi potevano nascondere completamente la propria identità e cancellare ogni caratteristica appartenente ad una certa classe sociale, sesso e religione. Ognuno poteva stabilire atteggiamenti e comportamenti in base ai nuovi costumi ed alle mutate sembianze Per questo motivo il saluto che risuonava di continuo nell’atto di incrociare un nuovo “personaggio” era semplicemente “Buongiorno signora maschera!”

La Festa delle Marie

Questa antica festa veneziana che ha un’origine controversa e che ci è stata raccontata solo dal 1039, è stata introdotta approssimativamente intorno all’anno 943 e poi proseguita nel periodo del carnevale quando è stata istituita.

Durante il giorno della Purificazione di Maria, il 2 febbraio, a Venezia era usanza celebrare il giorno della benedizione delle spose quando 12 matrimoni di giovani donne venivano benedetti in S. Pietro di Castello. Le fanciulle venivano scelte tra le più povere e le più belle della città.

Per contribuire a stabilire la dote delle spose, l’aristocrazia veneziana veniva coinvolta in alcune donazioni ed il Doge prestava alle giovani donne i meravigliosi gioielli e gli ori provenienti dai tesori della città.

Dopo i sontuosi matrimoni avvenuti sotto la presenza del Doge e dell’aristocrazia le spose venivano portate verso Piazza San Marco. Quando giungevano a Palazzo Ducale le spose ricevevano i doni del Doge che le invitava a Palazzo.

Successivamente la processione si imbarcava sul Bucinturo e veniva seguita da molte piccole imbarcazioni procedendo lungo il Gran Canale fino a Rialto e raggiungendo successivamente la Chiesa di Santa Maria Formosa dove venivano svolte altre solenni celebrazioni.

Sembra che nel 943, nel periodo del Dogado di Pietro III Candiano, durante le celebrazioni matrimoniali alcuni pirati istriani irruppero nella Chiesa di S. Marco e rapirono le spose e le loro donazioni tra lo stupore di tutti. Alcuni veneziani inseguirono i pirati che furono infine catturati e uccisi. Le 12 spose e gli ori furono salvati.

Per onorare l’evento è stata istituita la Festa delle Marie ed ogni anno vengono scelte 12 bellissime giovani donne da ogni quartiere veneziano per ricordare ai veneziani i pirati e il rapimento delle spose.

Il Volo dell’Angelo

In un’edizione del carnevale a metà del XVI secolo tra le varie mostre e spettacoli organizzati in città, è stato realizzato un evento straordinario sotto lo stupore di tutti: un giovane acrobata turco è riuscito a raggiungere con un bilanciere il campanile di San Marco camminando su una lunga corda che è stata annodata su una barca ancorata sul molo della Piazzetta.

Dopo il grande successo di quell’evento il Volo dell’Angelo fu richiesto come cerimonia ufficiale ogni anno con tecniche simili e numerose varianti.

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